Ci apprestiamo a vivere la seconda Pasqua da quando il Covid-19 è presente e condiziona la nostra quotidianità. Ma quali sono le differenze tra la scorsa Pasqua e quella che a breve ci appresteremo a festeggiare?
La scorsa Pasqua, Pasqua 2020 l’abbiamo “festeggiata” tra le mura di casa (o a lavoro, se l’attività lavorativa svolta era consentita dal DPCM) perché l’intero paese era in lockdown da tempo. Quest’anno sarà un po’ diverso. Le regioni infatti che si stanno alternando tra “regioni rosse” e “regioni arancioni” e nessuna almeno “gialla” ad oggi purtroppo, da sabato 3 aprile fino a tutto lunedi 5 aprile, saranno tutte in “zona rossa”. Ma “zona rossa” purtroppo o per fortuna, dipende da come si vuol vedere la questione, non significa lockdown. Infatti, come accaduto nelle ultime festività natalizie sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata della stessa Regione, sempre tra le 5 e le 22 per andare a trovare amici e parenti. In viaggio devono esserci massimo due persone, che però possono comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
Per il resto vale ogni regola circa la zona rossa, ovvero per quanto concerne le seconde case, il governo consente di raggiungerle indipendentemente dal colore assegnato alla regione di appartenenza, a patto che siano case di proprietà o con contratto stipulato prima del 14 gennaio 2021.
Per ristoranti e bar valgono anche qui le solite regole, consentito l’asporto e la consegna a domicilio. Negozi chiusi eccetto quelli prima necessità. Ci si potrà spostare per motivi, anche qui di stretta necessità come fare la spesa o andare a lavoro.
Sono consentite attività motorie e passeggiate esclusivamente in prossimità della propria abitazione.
Le Faq del Governo precisano che: “E’ consentito, altresì, l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto“. L’autocertificazione anche resta sempre necessaria.