Sono giorni turbolenti per le famiglie che perdono un caro a Roma. Disagio che ricade anche sulle agenzie di onoranze funebri incaricate a svolgere il servizio funebre. Cosa sta succedendo?
La situazione Roma e AMA Cimiteri Capitolini stanno vivendo senza dubbio uno dei momenti più delicati da qualche mese a questa parte. Oltre 2000 feretri stipati nei depositi in attesa di sepoltura. Il Cimitero Flaminio, dove all’interno vi è il tempio crematorio adibito per la cremazione delle salme, è in ginocchio. Le cremazioni sono bloccate e per poter usufruire dei tempi crematori fuori Roma serve comunque l’autorizzazione alla cremazione da parte di Roma – AMA Cimiteri Capitolini. Richiesta che arriva, se tutto va bene, dopo circa 40 giorni e senza questa autorizzazione alla cremazione, gli impianti privati che si trovano fuori Roma non accettano i feretri. E’ quindi un cane che si morde la coda.
Venerdì 16 aprile, sono arrivati in Piazza Bocca della Verità con carro funebre e le corone di fiori, con su scritto: “Scusateci ma non ci consentono di seppellire i vostri cari”. “La situazione è ormai intollerabile – dice il segretario nazionale di Federcofit, Giovanni Caciolli -. E’ evidente che c’è un rimpallo di responsabilità tra Campidoglio ed Ama, ma se ci vogliono quattro addetti per fare in modo che il sistema funzioni, li mettessero immediatamente”.
La soluzione Nel caso si dovessero prospettare complicanze per quanto concerne il tipo di sepoltura pensata per il proprio caro o espressa in vita dal de cuius, il nostro consiglio è quello di cambiare il tipo di sepoltura se c’è appunto ostruzionismo e se ci sono i presupposti ed i requisiti, anche il cimitero che si era pensato in origine.
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