Può capitare purtroppo, che dei nostri connazionali vengano a mancare fuori dai confini nazionali e dopo qualche tempo c’è la richiesta di rimpatriare le ceneri, nel caso si sia optato per la cremazione. Ecco tutti i passaggi cruciali da sapere nel caso di un rimpatrio delle ceneri dall’estero in Italia.
Fortunatamente in ogni nazione c’è un Ufficio Consolare che fornisce assistenza e consulenza in caso di rimpatrio di salme o ceneri di cittadini italiani deceduti all’estero.
In questo contesto, il lavoro dell’Ufficio Consolare è quello di chiedere l’autorizzazione del comune italiano per la sepoltura delle ceneri e rilasciare il passaporto mortuario. Tale autorizzazione può richiedere tempistiche diverse a seconda del comune italiano di riferimento.
Per il rilascio di tale passaporto si deve presentare la seguente documentazione:
- modulo di richiesta (da scaricare direttamente sul sito del consolato estero)
- certificato di morte integrale e certificato di morte internazionale (da richiedere all’anagrafe o allo stato civile del luogo dell’avvenuto decesso)
- copia del documento di identità del defunto
- ricevuta di versamento o bonifico effettuato per il rilascio del passaporto mortuario (art. 66h dei diritti consolari)
- certificato di cremazione
Conseguentemente, il consolato estero di competenza provvederà a mandare la richiesta di nullaosta per le ceneri, al comune italiano di destinazione. Sarà sempre compito del consolato estero poi, in fine, contattare l’agenzia funebre che si sto occupando del rimpatrio delle ceneri, mandando il passaporto mortuario via mail o via pec. Il passaporto mortuario è praticamente l’ultimo tassello del mosaico e con questo importante documento, un membro dell’agenzia funebre, può ritirare le ceneri nello stato estero e portarle in Italia procedendo poi all’eventuale pratica di affido dell’urna cineraria, tumulazione o dispersione delle ceneri.